Il Buy Now Pay Later (BNPL) è attualmente una delle aree a più rapida crescita del mondo fintech – uno spazio chiave da considerare, sia come nuova opportunità di investimento che per il potenziale impatto a lungo termine sugli operatori tradizionali. Si tratta di un mercato che sta registrando una crescita significativa connessa al bisogno di rateizzare e dilazionare anche spese essenziali, oltre alla possibilità di concedersi sfizi non immediatamente alla propria portata con la consapevolezza di non aver bisogno di disporre da subito del budget necessario.
L’accelerazione vertiginosa l’ha data la pandemia, che da un lato ha spostato gli acquisti su internet, e dall’altro ha visto centinaia di migliaia di persone in grande incertezza economica approcciare anche con disinvoltura la dilazione. Si tratta di una modalità di pagamento sempre più diffusa per gli acquisti cosiddetti leisure, come i viaggi e l’elettronica di consumo.
Sul mercato si stanno muovendo realtà importanti. Alcuni player dell’e-commerce, come Amazon, e da pochi giorni anche una Big Tech come Apple con il suo Pay Later, hanno servizi proprietari, ma il grosso del mercato è gestito da fintech specializzate che operano per così dire da intermediari tra il merchant e il consumatore, con risultati assolutamente degni di nota.
Con l’esplosione degli acquisti online collegati alla pandemia, per esempio, Klarna, una delle fintech private di maggior valore a livello globale e prima in Europa, ha visto crescere la sua valutazione fino a 45,6 miliardi di dollari. La sua formula, integrata sia sugli e-commerce dei grandi merchant, sia sulle piattaforme usate dai piccoli esercenti, come Shopify e Prestashop, è uguale per tutti: si paga un terzo del costo totale al momento dell’acquisto, un terzo a 30 giorni e il restante a 60, senza interessi né costi aggiuntivi nascosti. Altri player hanno modelli leggermente differenti, che però ricalcano nella sostanza questo schema.
Lo scenario italiano
A livello internazionale, i primi mercati che hanno registrato una forte crescita di questo fenomeno sono stati il Regno Unito e i paesi Nordici, da cui provengono molti dei player di livello internazionale. Attualmente, i paesi dell’Europa del Mediterraneo, come Italia e Spagna, sono quelli che registrano i tassi di crescita più elevati.
Un recente report sviluppato da Klarna con Casaleggio Associati mostra che oltre 3,5 milioni di italiani hanno iniziato a fare acquisti online dall’inizio della pandemia.
“L’e-commerce sta evolvendo per soddisfare le richieste dei consumatori e, in questo contesto, metodi di pagamento innovativi come il BNPL aiutano a costruire una community di consumatori felici e fedeli”, spiega Francesco Passone, Head of Southern Europe di Klarna. “Le abitudini stanno cambiando, tanto che in poco più di un anno e mezzo dal nostro ingresso in Italia, già più di 1 milione di consumatori ha scelto le soluzioni di pagamento flessibili di Klarna. Se la nostra mission è rendere lo shopping online un’esperienza smooth – la collaborazione con Experian ha reso il processo immediato per l’utente e per il merchant, riducendo al tempo stesso ogni rischio di frode”.
Per i brand, questo può tradursi in nuove opportunità di crescita: secondo lo stesso report di Casaleggio Associati, queste soluzioni possono portare a un aumento del fatturato dei merchant fino al 16,3%. Allo stesso tempo i clienti hanno accesso a un modo più sostenibile e trasparente di fare acquisti, che li aiuta a risparmiare tempo e denaro e a mantenere il controllo delle proprie finanze”.
Ma se l’uso del BNPL è esploso sulla scia del parallelo passaggio all’e-commerce, esistono numerosi esempi di BNPL applicato all’esperienza di acquisto in store. Tra questi quello di Cofidis e del suo servizio PagoDIL, già disponibile in negozio prima della forte crescita globale del BNPL. Ma anche quello di Scalapay, start-up che in meno di tre anni ha superato la valutazione di un miliardo, guadagnandosi così la definizione di unicorno. Attualmente, anche a livello nazionale, la principale espansione del business BNPL si registra legata al canale e-commerce.
“Forte di una consolidata collaborazione con Amazon in Europa, Cofidis offre ai consumatori soluzioni innovative per il credito a distanza, che vantano un indice di soddisfazione della clientela particolarmente elevato”, spiega Enrico Saltarin, Responsabile Credit Policy & Antifrode di Cofidis. “Il servizio PagoDIL, che oggi copre sia gli store fisici che on-line, è l’antesignano del BNPL in Italia e rappresenta un unicum con più di 10 anni di storia. Consente al dealer di dilazionare importi sino a 7.500 euro con durate che possono arrivare in promozione anche a 20/24 mesi. Grazie anche all’importante la collaborazione con Experian che consente una rapida e solida valutazione del rischio creditizio, i nostri dealer offrono ai propri clienti la possibilità di dilazionare gli acquisti di beni e/o servizi senza interessi e senza alcun costo aggiuntivo. L’importo viene suddiviso in piccole quote addebitate ogni mese sul conto corrente del cliente finale”
Vantaggi per utenti e merchant
I servizi BNPL non intendono sostituirsi alle banche o ai siti di e-commerce, ma offrire loro e agli utenti un servizio di pagamento più comodo e veloce, trasformando di fatto radicalmente il processo di checkout, rendendolo pratico e intuitivo. La sua semplicità di uso incrementa notevolmente il tasso di conversione, senza contare che solitamente è sufficiente registrarsi su un sito che utilizza una determinata soluzione BNPL per poter accedere allo stesso servizio su ogni altro sito collegato, sia e-commerce o marketplace.
Rispetto al tradizionale servizio di credito al consumo, il BNPL è rapido e immediato, assolutamente gratuito per i consumatori che ne fanno uso, pensato in particolare per alcune categorie merceologiche come abbigliamento, elettronica di consumo e viaggio, che tipicamente hanno importi di spesa bassi – in Italia, secondo l’Osservatorio Compass, l’importo medio degli acquisti effettuati con il Buy Now Pay Later è di circa 100 euro.
La grande semplicità di utilizzo del BNPL, spesso veicolato tramite app dedicate, rende questa forma di acquisto tanto immediata quanto potenzialmente problematica, con il rischio di stimolare il sovraindebitamento. La rimozione del limite anche psicologico della disponibilità del credito può spingere i consumatori a impegnarsi per più di quanto possano realmente gestire.
“Experian collabora con i principali player del mondo BNPL mettendo a loro disposizione modelli di analisi che consentono di valutare in tempo reale l’affidabilità di un potenziale acquirente, rendendo il processo di onboarding praticamente immediato e contemporaneamente più sicuro”, spiega Giulio Virnicchi (nella foto), Global Consulting Practice di Experian. “La grande quantità di dati che siamo in grado di analizzare consente di prendere decisioni puntuali e informate, aprendo di fatto a una ulteriore digitalizzazione dei processi di acquisto”.
Possibili rischi
Il timore degli economisti è che questa forma di finanziamento possa sul lungo periodo incoraggiare dei prestiti che non potranno essere risarciti, generando una sorta di bolla. A preoccupare è soprattutto il fatto che il BNPL non è ancora regolamentato e che non sono previste clausole di tutela per i consumatori, che possono trovarsi incoraggiati a spendere senza rendersi conto di quanto debito stanno accumulando.
Complice la sua grande immediatezza e l’affinità al canale digitale, al BNPL si stanno rivolgendo soprattutto i consumatori più giovani delle cosiddette Gen Z e Gen X, che hanno tipicamente una minore conoscenza finanziaria, abbinata a una storia creditizia altrettanto ridotta, quando non ne sono del tutto privi.
Le prime iniziative in questo senso stanno prendendo forma, con la Financial Conduct Authority (FCA) inglese che entro la fine dell’anno inizierà a controllare e regolamentare anche le transazioni effettuate via BNPL, con I prestatori che saranno tenuti a effettuare controlli di accessibilità. L’aspettativa è che anche l’Europa unita segua nel processo, come parte della nuova direttiva UE sui consumatori. Ma in generale, è importante che anche questi dati convergano nei Credit Bureau, non solo per motivi di inclusione finanziaria per via della raccolta di referenze positive, ma anche e soprattutto per una generale sostenibilità del credito a livello nazionale o internazionale.
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