La scorsa estate Experian si è accreditata presso Agid, sia come aggregatore che come service provider Spid. In questo ruolo, la società può offrire un’ampia gamma di servizi, dal riconoscimento sicuro anche a distanza per finalità di know your customer (kyc) e registrazione di un nuovo cliente, alla conferma certa a protezione di operazioni a rischio, fino all’accesso autenticato singolo o ricorrente a informazioni e servizi. Ad oggi sono diverse le realtà in ambito bancario che hanno aderito o sono in fase di valutazione avanzata.
“Il servizio è già disponibile presso i nostri clienti. E siamo noi a occuparci della definizione e implementazione dei processi, nonché della raccolta delle autorizzazioni necessarie presso Agid, con il risultato di semplificarne e velocizzarne l’avviamento, in modo assolutamente trasparente, sia per i nostri clienti che per gli utenti finali”.
A spiegare come si svolgono le operazioni è Alessandro Cirinei, commercial strategy director di Experian.
A chi si rivolge l’uso dello Spid? È possibile utilizzarlo insieme con i vostri servizi di onboarding e antifrode?
Può fruire con soddisfazione dell’uso dello Spid ogni organizzazione che proponga servizi che richiedano un’autenticazione e l’uso di dati personali e sensibili: dalle banche alle assicurazioni, ma anche le utility e chi fornisce servizi a valore aggiunto ai propri clienti. La possibilità di aggiungere lo Spid alle modalità di accesso a un servizio in modo trasparente incrementa infatti in modo sensibile i livelli di sicurezza senza generare nessun attrito per l’utente finale, che ritrova lo stesso metodo di autenticazione che è abituato a usare nel dialogo con la Pubblica Amministrazione. Questo servizio può essere implementato in modo indipendente, ma anche integrato in una più ampia strategia di digital onboarding o antifrode, per renderla ancor più completa.
Come si integra con il servizio di onboarding per le banche?
Aggiungere lo Spid al servizio di onboarding rende più sicuro un passaggio di per sé critico, seguendo un processo simile a quanto avviene attualmente. In caso di digital onboarding, la banca può accogliere il cliente finale a distanza, registrandolo e identificandolo senza necessità di incontri fisici o di invio di documentazione cartacea, risparmiando così tempo e denaro, oltre che offrendo un processo più snello e lineare. Con lo Spid si ha a disposizione uno strumento aggiuntivo, sicuro e certificato, per verificare che la persona che sta completando l’applicazione sia quella che realmente dichiara di essere. L’obiettivo di fondo, duplice, è sempre lo stesso: da un lato, migliorare il livello di sicurezza per la banca, verificando in sede di acquisizione l’affidabilità dei clienti; dall’altro, offrire ai clienti un processo semplice, lineare ed efficace che ne migliori la customer experience.
Cosa accade, invece, nell’ambito dei controlli antifrode?
Anche in questo caso l’autenticazione via Spid può essere impostata come livello di sicurezza aggiuntivo, qualora si verifichi una richiesta anomala, legata magari a un’operazione dall’importo particolarmente elevato o alla modifica delle modalità di accesso ricorrenti. In questo caso, il cliente deve autenticarsi anche via Spid, verificando di fatto la sua identità in modo ulteriore rispetto a quello tradizionale impostato dalla sua banca. Come per l’onbarding, Experian fa da tramite tra i sistemi di back-end e quelli di front-end dell’istituto, passando per i database Spid oltre che per i propri.
Che tipo di interesse avete riscontrato e come viene agevolata la user experience per il cliente?
L’interesse è elevato, soprattutto da parte delle banche, che vedono l’integrazione con lo Spid sia come una possibilità di estendere le modalità di autenticazione a disposizione dei clienti che come un ulteriore strumento di sicurezza e protezione dalle frodi. Il meccanismo è molto semplice lato utente: in fase di autenticazione si viene rimandati al servizio Spid offerto dal provider di riferimento, e letteralmente in un paio di click si è identificati e pronti a procedere. Lato cliente, l’integrazione nel sistema di autenticazione è ugualmente rapida, con Experian come interlocutore principale.
Il nuovo servizio può risultare interessante anche per le reti di mediazione creditizia e di agenti in attività finanziaria?
Certamente. Come le banche, possono servirsene anche istituti assicurativi e società di servizi in genere. Il servizio in sé è assolutamente trasparente e non legato a uno specifico mercato verticale o caso di uso, quindi può essere implementato anche in scenari attualmente inediti come quelli citati. Per la sua linearità e trasparenza lato utente è particolarmente indicato per chi si rivolge al cliente finale, ma le possibilità di implementazione sono molte e diverse.