Per aiutare i consumatori ad orientarsi e a fare chiarezza nel contesto di credito attuale, Experian, principale società di global information service al mondo, ha lanciato il suo primo Osservatorio mensile sui tassi d’interesse per mutui e prestiti.
L’analisi, basata sui dati disponibili nel Sistema di Informazioni Creditizie di Experian, che raccoglie oltre 80 milioni di posizioni creditizie, evidenzia i trend relativi ai tassi di interesse realmente applicati dagli istituti di credito per i mutui sia a tasso fisso che variabile, per i prestiti personali e per i prestiti finalizzati. Gli indicatori si basano sulla media reale delle richieste effettivamente contrattualizzate, consentendo quindi ai consumatori di avere un riscontro concreto rispetto a quanto viene prospettato dagli istituti di credito.
“Nei prossimi mesi, ci aspettiamo un ulteriore aumento dei tassi di interesse da parte di BCE che potrebbe avere effetti importati su imprese e persone: i dibattiti di questi giorni sulla possibilità di mettere in campo delle surroghe per dilazionare i pagamenti e andare incontro ai cittadini, ci fanno pensare che il mese di settembre sarà sicuramente cruciale per le politiche sui tassi di interessi sull’area Euro ed in Italia. Particolarmente importanti saranno le decisioni della FED delle prossime settimane che potrebbe decidere di stoppare la propria politica restrittiva.” ha dichiarato Giulio Mariani, Analytics Business Development Manager di Experian. “Con questa nuova analisi vogliamo dare ai cittadini uno strumento più immediato e accessibile per comprendere l’andamento del mercato del credito e prendere decisioni informate e concrete sugli investimenti per il proprio futuro”.
A partire da gennaio 2023, si è rilevato un costante aumento dei tassi di interesse per tutti i tipi di prodotto. L’aumento più consistente ha riguardato i prestiti finalizzati, con i tassi cresciuti di quasi un punto percentuale in quattro mesi, dal 7,39% di gennaio all’8,30% di aprile. Per i mutui, i tassi hanno continuato a crescere per effetto degli aumenti imposti dalla BCE, raggiungendo il 4,19% a maggio, un aumento dello +0,31% rispetto al 3,88% di gennaio.
Tuttavia, l’analisi di giugno ha evidenziato un interessante andamento. Per i prestiti, infatti, si è iniziata a verificare una discesa: dopo il picco di aprile dell’11,97%, i tassi d’interesse per i prestiti personali hanno raggiunto l’11,84% a maggio; tendenza ancora più marcata per i prestiti finalizzati: dall’8,30% di aprile, si è passati al 7,76% a maggio.
“Presi nel complesso, questi dati suggeriscono che l’inflazione abbia raggiunto il suo picco massimo e stia ora scendendo. Mentre i prestiti hanno reagito immediatamente a questo cambiamento, per i mutui la strada sarà più lunga, proprio per la loro natura di durata e importo” ha aggiunto Giulio Mariani. “Sarà comunque necessario attendere ancora qualche mese per avere la certezza di questo trend in diminuzione”.
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