Ci aspetta un futuro in cui i pagamenti digitali saranno onnipresenti. La parola all’esperto
Secondo una recente ricerca di S&P la sovranità dei pagamenti è importante per i decisori politici europei, soprattutto nell’ambito della loro più ampia dottrina di “autonomia strategica aperta“, volta a promuovere la concorrenza e l’innovazione, senza dipendere da tecnologie e servizi di Paesi non europei. Ad esempio, la Bce sta lavorando all’euro digitale, una valuta digitale retail della banca centrale. In Europa poi si punta a far crescere i pagamenti digitali ma il 60% dei cittadini continua ancora a preferire le banconote in tasca. Di questi temi abbiamo parlato con Giulio Mariani, Data & AI Manager di Experian, la principale società di global information service al mondo.
Cresce sempre di più l’uso dei pagamenti digitali a livello globale. A cosa attribuire questo fenomeno? Il contante è destinato a scomparire del tutto? Entro quanto secondo lei?
«La tecnologia corre velocemente e l’utilizzo di strumenti come cellulari, device e wearable (orologi, anelli) per i pagamenti sta crescendo in tutto il mondo. Si tratta di un fenomeno globale destinato a continuare, che limiterà sempre di più l’utilizzo del contante, anche perché sono proprio i giovani a preferire i pagamenti digitali. Non penso comunque che il contante sia destinato a scomparire, anche se sarà sempre più limitato nelle finalità e negli importi. Un ulteriore passo in avanti decisivo nei prossimi anni sarà l’adozione delle valute digitali e, in parallelo, dei corrispondenti wallet».
Si parla tanto di euro digitale? Cosa ne pensa lei?
«L’implementazione di una valuta digitale è già il presente in alcune aree del mondo (Asia e Stati Uniti), mentre l’Unione Europa sta muovendo adesso i primi passi per concretizzare il progetto dell’Euro Digitale. Sarà una svolta, sia in termini di sicurezza che di possibilità per i clienti di accedere a pagamenti istantanei e gratuiti, senza ricorrere a bonifici lenti e costosi. C’è indubbiamente ancora tanto lavoro da fare a livello normativo e tecnologico, ma la direzione è quella giusta, e speriamo che i tempi del 2026 siano rispettati per permettere all’Europa di essere competitiva su scala mondiale su questo tema».
In Italia cresce l’uso di carte e smartphone ma siamo sempre tra gli ultimi in Europa in fatto di volumi di transazioni. Siamo tradizionalisti o cos’altro?
«Come italiani, abbiamo storicamente una grande attenzione al risparmio, caratteristica sicuramente positiva per un Paese che ha un altissimo debito pubblico e un primato nel risparmio privato. In realtà, i dati sui pagamenti digitali indicano che gli italiani sono sempre più digitali nella modalità di pagare e di finanziarsi. I numeri dell’Osservatorio Experian sul Credito al Consumo lo dicono chiaramente, registrando tra Settembre 2024 e Settembre 2023 un +31% per il Buy Now Pay Later e un +12% finanziamenti online. Questo significa che gli italiani già oggi usano strumenti innovativi, con un trend che si ripete ormai da anni e che colloca l’Italia tra i Paesi più evoluti in termini di utilizzo di strumenti digitali».
L’industria dei servizi finanziari è in continua evoluzione. Quali sono le sfide che i player del mercato si trovano a dover affrontare per rimanere competitivi?
«Digitalizzazione e AI sono i due grandi trend che guidano il settore dei servizi finanziari, e portano con sé sfide di diversa natura. Sicurezza della clientela e del business e aderenza alla nuova normativa AI Act rappresentano certamente i due principali driver delle sfide per il mercato dei servizi finanziari. Inoltre, è importante ricordare che ci sono nuovi player che ormai fanno parte dell’offerta di mercato per i consumatori: le banche digital native (pensiamo alle neobank) e i nuovi player specializzati Buy Now Pay Later. Con questi provider che sono stati in grado di offrire ai clienti fully digital un’offerta competitiva, significa che i player tradizionali saranno chiamati a uno sforzo ulteriore per adeguare la propria offerta sia in termini di costi che di servizi».
Quale sarà nel futuro il nuovo paradigma dei pagamenti? E che ruolo giocherà l’intelligenza artificiale?
«Ci aspetta un futuro in cui i pagamenti digitali saranno onnipresenti, motivo per cui saranno necessari sistemi di pagamento basati su decisioni immediate. È qui che il ruolo dell’intelligenza artificiale sarà decisivo: l’AI è fondamentale nell’ottimizzare questi processi, nel ridurre i rischi e garantire la sicurezza delle transazioni in modo istantaneo. Ma la sfida più affascinante dei prossimi anni sarà quella di implementare l’ultima frontiera della AI, la cosiddetta Intelligenza Artificiale Generativa (genAI). Questa aprirà a molti nuovi casi d’uso, permettendo la creazione e l’utilizzo di strumenti come AI personal shopper che potranno essere un vero game changer nel prossimo futuro dei pagamenti digitali».
I giganti dei pagamenti e le fintech domineranno i pagamenti, vista la loro forte presenza globale e la loro capacità di scalare e innovare. E’ chiaro però che industria dei servizi finanziari oggi si trova ad affrontare nuove importanti sfide che impongono ai player del mercato di reinventare i propri modelli operativi per rimanere competitivi e offrire servizi sempre più evoluti. Ed una cosa è certa: schemi internazionali ben collaudati garantiscono transazioni affidabili, sicure e protette. Ma su questo la strada è ancora in salita.